LA CANONICA DI SANT’AMBROGIO TRA ARCHEOLOGIA E PROGETTO

Laurea in Progettazione Architettonica
Relatore Prof. Daniele Vitale
Politecnico di Milano, 1996
 
L’area della Basilica di Sant’Ambrogio è il tema della ricerca e del progetto. La scelta di lavorare in un luogo così fortemente storicizzato nasce dalla necessità di meditare sul significato e sulla presenza dell’antico inteso nel suo concetto più vasto di deposito archeologico. Ogni città vive un rapporto differente con l’antico. Tale rapporto ne determina il carattere, il proprio volto particolare. Il progetto che ne scaturisce vuole essere una risposta, tra le possibili, ad importanti questioni come il rapporto con gli edifici storici, il tipo, il linguaggio e la decorazione.
 
L’area di S. Ambrogio è una zona posta ai margini della Milano medievale, costruita su vasti isolati. All’interno di questi isolati sorgono monumentali conventi circondati da orti e giardini come S. Francesco Grande, S. Ambrogio, il monastero Maggiore, S. Vittore al Corpo e molti altri. Essi rappresentano realtà autosufficienti e insieme centri di aggregazione urbana in grado di affermare una propria ragione, ma allo stesso tempo capaci di dialogare con l’intorno.
Canonica e chiostri ambrosiani sono sempre stati intesi come lavori distinti e senza alcun rapporto reciproco. In realtà queste due opere, apparentemente diverse, sono partecipi del medesimo progetto di risistemazione del complesso ambrosiano. La grandiosità d’impianto e la singolarità nella risoluzione compositiva delle nuove corti sono riferibili allo stesso programma monumentale. Il carattere incompiuto del cortile bramantesco della canonica è stato il punto di partenza per un progetto più vasto: la Basilica oggi si ritrova ad essere al centro di un nuovo programma urbano in cui convergono interessi legati a importanti istituzioni, l’Università Cattolica e il museo di Sant’Ambrogio. Il progetto si articola in due parti: la parte più archeologica legata alla ricostruzione del porticato della canonica, destinato ad accogliere il lapidario e il museo ambrosiano; e il progetto della nuova galleria della biblioteca universitaria che, aderendo ai caratteri tipologici del complesso prosegue, simmetricamente alla Basilica, il corpo centrale dei chiostri conventuali. Tra analisi e progetto il confine rimane impreciso: tra i materiali della storia il progetto è in realtà già compreso e allo stesso tempo ne costituisce una nuova interpretazione. 
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