CENTRO PARROCCHIALE DI SAN SEBASTIANO MARTIRE

Valmontone (Rm)

Dimensione: 2161 mq
Importo: 3.5 mln di euro
Funzione: edificio di culto, canonica, locali per il ministero pastorale
Progetto: 2017 - Concorso ad inviti
Cliente: Diocesi di Velletri-Segni

Landscape design: SAP - Arch. Luigino Pirola
Liturgista: Mons. Claudio Fontana
Collaboratori: Andrea Pressiani, Marta Giulia Micheletti
RAPPORTO CON L’AMBIENTE URBANO 
Il nuovo complesso parrocchiale si colloca in un contesto urbano caratterizzato dalla compresenza di fatti molto diversi fra loro per scala e logica insediativa in cui il tessuto edilizio si confonde con brani di campagna ancora coltivata. Lo spazio circostante si è costruito nel tempo senza un preciso disegno, in modo caotico e disordinato. All’edificato minuto, fatto di casette basse allineate lungo le strade, che aveva caratterizzato la prima espansione del Dopoguerra, si è contrapposto negli ultimi cinquant’anni “l’edificio isolato” con le sue molteplici declinazioni.
Il luogo è carico di potenzialità: L’area destinata al nuovo centro parrocchiale è fortemente strategica e interessata oggi da importanti trasformazioni: zona di cerniera tra nuove espansioni e i grandi contenitori dell’intrattenimento e dello shopping, la prossimità all’asse autostradale e il vicino casello di Valmontone. Il nuovo complesso si dispone nella parte alta del lotto in continuità di livello con le nuove strade del quartiere. Parallelo al pendio, l’edificio sfrutta l’orografia riuscendo ad essere parzialmente incassato nel terreno. 

CONCETTO ARCHITETTONICO
Il nuovo complesso è pensato in forma di grande “arca” immersa nel verde. Volumetricamente l’edificio si articola essenzialmente in due soli volumi tra loro sovrapposti: la piastra del basamento e il soprastante volume della chiesa che emerge sopra gli alberi. Il carattere architettonico è semplice e lineare. La chiesa, orientata Est-Ovest ha pianta rettangolare ed è costruita sul rapporto ½. Lungo i lati il rettangolo si corrompe e si unisce a spazi articolati in forma di esedra che accolgono funzioni particolari (il battistero, la cappella di santa Rita da Cascia, il Coro).
La navata è coperta da una grande volta a botte che conferisce allo spazio interno particolare enfasi e solennità. La spazialità interna ed esterna si riferisce da un lato alla tradizione storica delle architetture presenti nel territorio circostante. Si tratta di un carattere in cui prevale la massa scavata, con  ambienti composti secondo un processo di giustapposizione di forme cristalline (Villa Adriana a Tivoli, Palestrina, etc..). Dall’altro il riferimento formale muove da un approccio piu immediato e legato a gesti di semplicità: la copertura curva rappresenta un gesto di protezione: è la mano del Signore che protegge la comunità di Valmontone. Un gesto semplice e riconoscibile che diviene architettura.​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
Lo studio della luce dentro le architetture rappresenta un aspetto rilevante del progetto. La luce arriva nell’aula potente e generosa dall’alto e innonda le pareti interne senza tuttavia arrecare fastidio in quanto sempre opportunamente direzionata. La luce arriva in forma concentrata e discreta nello spazio piu basso delle esedre laterali, individuando precisamente i fuochi della composizione. E ancora la luce arriva in modo indiretto colmando lo spazio dei patii. L’architettura esprime i caratteri della sobrietà e trova i suoi riferimenti nella semplicità e nell’uso di materiali locali come il Tufo e il Travertino.

FUNZIONALITÀ DISTRIBUTIVA
Il nuovo complesso è pensato in forma di unico edificio che contiene al suo interno l’insieme delle funzioni richieste dal programma.
Il corpo della chiesa è al centro dell’area, acquisendo visibilità e presenza rispetto all’intorno. L’edificio si sviluppa su due livelli sfruttando il naturale declivio del terreno. Al piano del sagrato oltre la chiesa si dispone la canonica e l’ingresso al centro parrocchiale (atrio). Al piano sottostante, a diretto contatto con lo spazio esterno del grande giardino, si trovano tutti gli spazi funzionali alle attività pastorali con aule, salone e vani accessori.
La tipologia della piastra si contrappone al disegno frammentario del quartiere. La pianta ha una struttura densa e al tempo stesso permeabile, nella quale organizzare le attività, gli spazi e i percorsi senza soluzione di continuità, arricchendosi di spazi protetti e inaspettati (patii) che portano luce e aria. 

ACCESSIBILITÀ 
Semplificare al minimo il sistema dei percorsi e degli ingressi in modo che la gestione e l’organizzazione delle attività si svolga con estrema praticità.
La chiesa si apre su un ampio sagrato in quota con la strada attigua. Il sistema di percorsi si riduce ad una “strada porticata” che definisce e caratterizza il fronte nord del complesso collegando il sagrato all’atrio che distribuisce le funzioni principali, inclusa la casa canonica. Nella fascia delle aree a verde sottostante il complesso due accessi contrapposti consentono l’ingresso al cortile e agli spazi gioco attrezzati. Nonostante il terreno in pendio l’articolazione delle parti e la presenza di opportune rampe garantiscono la completa accessibilità degli spazi interni ed esterni.

ECOSOSTENIBILITÀ 
L’edificio è disegnato e pensato nel suo complesso secondo un approccio semplice e razionale impiegando materiali e tecniche affidabili.
Per garantire il rispetto delle normative vigenti e le prestazioni energetiche del complesso parrocchiale, un ribassamento della copertura piana in corrispondenza dell’abitazione del parroco ospiterà un impianto fotovoltaico orientato a sud con una produzione elettrica pari a 6000 kWh/anno. Per la produzione di acqua calda sanitaria si prevede inoltre un impianto con pannelli solari termici, in modo da garantire una producibilità di 3500 kWh/anno
L’insieme delle coperture del complesso convogliano le acque meteoriche in una vasca di raccolta posta in corrispondenza del patio d’ingresso al livello del cortile. Un volume di circa 36 mc di acqua filtrata contribuirà ad irrigare gli spazi verdi del gioco attrezzato. 

IL PROGETTO DEL VERDE 
Il complesso è pensato come una grande opera di architettura e paesaggio sviluppata a balze secondo la naturale pendenza del terreno e del luogo.
La fascia alta presenta un lembo di macchia mediterranea con una vegetazione arborea alta composta da pini domestici, cipressi, lecci, ulivi e ginestre. Un filare di lecci corre parallelo al marciapiede e ai parcheggi donando ombra e architettura del verde urbano.
Il parco della macchia mediterranea è attraversato da percorsi pedonali nord-sud. La balza dove sorge l’edificio ospita un patio e un giardino domestico (il giardino del parroco): questi spazi aperti custodiscono agrumi, melograni e olivi. La balza del cortile è cesellata da grandi esemplari di pini domestici, platani e lagerstroemie che donano ombra, fioriture e natura. La balza successiva ospita il campo da gioco e il prato con esemplari arborei per il gioco libero. In fine nella balza meridionale un parco pubblico con campi a prato e percorsi pedonali, fasce arbustive di ginestre, cisti, mirti e rose selvatiche, alternate a esemplari di pini domestici, cipressi e Cercis siliquastrum, rende omaggio al paesaggio circostante e nobile della regione. Il verde: una citazione del paesaggio tradizionale e un legame con la terra e la Comunità di Valmontone. 
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