EX SCUOLA DI MINIERA
REATAURO ED AMPLIAMENTO
Miniera, Novafeltria, RN

dimensione: 400 mq
importo: 0,45 milioni di euro
funzione: centro associazioni
progetto: 2008-2010
costruzione: 2012-2014
cliente: Comune di Novafeltria

Il progetto punta al completo riuso dell’edificio mediante la riorganizzazione dell’assetto distributivo e funzionale in modo da permettere la compresenza e la contemporaneità di più attività al suo interno. Al piano terra si mantiene sostanzialmente invariata la logica distributiva preesistente, introducendo unicamente modifiche mirate al miglioramento dell’accessibilità. L’insieme degli spazi interni si organizza interamente sull’asse di distribuzione del corridoio centrale che attraversa in lunghezza l’edificio collegando a sinistra una prima aula indipendente, liberata dai divisori interni, l’accesso alla scala che sale al piano superiore; mentre a destra l’atrio d’ingresso e altre due sale
EX SCHOOL OF MINIERA
RESTORATION PROJECT AND REUSE OF THE EX-SCHOOL OF MINIERA - PART 1

This project aims to reuse the building through the reorganization of the spaces to allow the coexistence and simultaneity of several activities inside it. The original distrubution remains essentially unchanged on the ground floor, the only changes were introduced in order to improve accessibility. 
The interior spaces are organized entirely on the axis of distribution of the central corridor that runs through the length of the building.
On this corridor overlook an indipendent room, the access to the staircase that rises to the first floor, the entrance hall and two other rooms
Il presente lavoro ha per oggetto il restauro, l’adeguamento e il recupero dell’ex scuola di Miniera.
L’ex scuola, tra i manufatti più rappresentativi dell’insediamento minerario, è stata costruita nella seconda metà degli anni ‘20 dalla Montecatini. Miniera è un piccolo abitato incluso nel complesso estrattivo di Perticara; l’estensione del suo bacino interessa un territorio a cavallo tra l’Alta Valmarecchia e la Valle del Savio. Si tratta di un territorio storicamente legato fin dal medioevo all’area geografica e culturale del Montefeltro, del quale la miniera occupa l’estremo settentrionale, nella vallata del Torrente Fanante.
Nel 1857 la Società delle Miniere Zolfuree di Romagna istituisce a Cà de Masi la scuola elementare per i figli degli operai e degli impiegati.
Sono gli anni di maggior sfruttamento dei pozzi intorno al Fanante, anni che portano al consolidamento e allo sviluppo del villaggio operaio di Miniera che, sorto in prossimità della discenderia del Pozzo Alessandro, accolse le famiglie degli operai non originari degli abitati limitrofi.
Nei primi anni ‘20 il consistente aumento di manodopera nei cantieri del bacino minerario e il conseguente arrivo di nuove famiglie nel villaggio di Miniera, si riflette anche in ambito scolastico con la compresenza di ben due sezioni di scuola elementare: una a Cà de Masi e l’altra presso il Pozzo Alessandro.

La storia dell’edificio dell’ex Scuola elementare di Miniera ha origine nella seconda metà degli anni ‘20 del Novecento, quando, tra il ‘25 e il ‘26, la Società Montecatini ne costruisce la nuova sede lungo la strada di collegamento tra Miniera e Cà de Masi. Il nuovo edificio si articola in due volumi accostati: un corpo di metri 9.5 x 9.5 alto 7, adibito fino alla realizzazione della chiesa di S. Barbara a chiesa e successivamente a palestra, coperto da un tetto con falde a padiglione e munito sul fronte sud di un’unica grande finestra “termale” che proietta verso l’esterno l’unità spaziale del vano cubico interno. Un secondo corpo, contiguo al primo, anch’esso coperto da tetto a falde ma più basso e allungato, ospita tre aule e i servizi igienici per alunni e insegnanti. Dal punto di vista architettonico l’edificio si pone in continuità con altre iniziative edilizie volute dalla gestione Montecatini (a partire dal 1917) relative sia ad edifici per la collettività (le Mense, il Dopolavoro Aziendale, l’infermeria, la Cooperativa di consumo), sia a nuovi edifici residenziali. Tratto comune a tutti questi interventi è il linguaggio architettonico adottato, forse riconducibile ad un unico progettista; un linguaggio dichiaratamente aderente all’eclettismo lombardo. Segni distintivi presenti in tutti gli edifici citati sono: l’uso di decorazioni in cemento per le cornici di porte, finestre e gronde, il paramento murario di arenaria listato con mattoni, finestre bi o tripartite con colonnine sempre di cemento sagomato.
Lo smantellamento delle attività estrattive alla fine degli anni ‘60, porta ad un lento e inesorabile spopolamento del villaggio di Miniera.
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