COMPLESSO PARROCCHIALE
PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DELLA CANONICA E DEGLI EDIFICI ATTIGUI ALLA CHIESA
Marcheno, BS
 
con Daria Dallamano, Riccardo Miccoli e Claudio Pusceddu

dimensione: 800 mq
importo: 1 milione di euro
funzione: canonica parrocchiale
concorso: 2015, 4° classificato
cliente: Parrocchia di San Michele Arcangelo in Brozzo

Il progetto parte da una riflessione più ampia sull’intero complesso parrocchiale: sui rapporti, le funzioni, gli accessi e i collegamenti tra edifici e spazi aperti in coerenza con le destinazioni previste e il contesto urbano circostante. Nel tempo, la trasformazione della viabilità e il consolidamento del centro urbano hanno determinato un differente approccio alla Chiesa e alla Canonica. Se a monte del complesso gli accessi si sono resi molto critici e pericolosi, sia per l’andamento curvo della strada provinciale, sia per l’assenza di marciapiedi, il fronte sul Mella è divenuto un affaccio principale del complesso e i corpi accessori e le tettoie addossate alla chiesa si manifestano in tutta la loro precarietà. Nella realizzazione della nuova piazza-ponte è stata lasciata aperta la possibilità di poter accedere al cortile-giardino della Canonica direttamente dallo spazio pubblico.
Il progetto propone un programma di interventi che prevede in primo luogo la rimozione di alcune superfetazioni edilizie che nel tempo hanno interessato il complesso. Si tratta di elementi accessori e non coerenti con la tipologia e l’architettura della fabbrica storica. I corpi di fabbrica principali saranno interessati da interventi di carattere conservativo con la sola introduzione di nuovi blocchi destinati ai servizi e ad impianti che non andranno a modificarne l’immagine esteriore e la tipologia.
La riconfigurazione del corpo d'ingresso e il cortile
Il nuovo ingresso consente da un lato di accedere direttamente alla canonica attraverso la loggetta esistente, dall’altro la rampa gradonata collega la piazza al cortile della Canonica. Il nuovo assetto permette una maggiore fruizione e sicurezza dei percorsi.Il cortile della Canonica si presta a divenire luogo di grande importanza strategica e di rappresentatività dell’intero complesso. Luogo di accoglienza e incontro, collegato agli spazi dell’oratorio tramite una nuova passerella che riscopre il fiume e ne accentua il valore paesaggistico.
Il museo
Riteniamo opportuno destinare la parte inferiore del corpo addossato alla chiesa alle funzioni espositive richieste, legando il museo allo spazio del cortile. Il tema espositivo si sviluppa lungo le pareti dello spazio. La natura degli elementi da esporre (oggetti e arredi liturgici) impone un approccio illuminotecnico e di materiali che valorizzi la preziosità e la fattura di pezzi unici. Il supporto espositivo si basa sull’idea di un semplice piano di appoggio con struttura in ferro, sospeso e leggero con profondità diverse, che diventa elemento di continuità spaziale e di percorso. La dimensione degli oggetti diviene così elemento che articola l’andamento del piano creando gerarchie e precise sequenze visuali.
Il recupero della Canonica
L’edificio della Canonica, nonostante l’evidente stato di degrado in cui versa, conserva notevoli elementi di pregio materiale e di valore artistico coerenti con l’impianto architettonico e la storia del luogo. La sobrietà minimale delle facciate cela scorci interni di grande suggestione con brani decorativi tipici della cultura settecentesca lombarda.
L’edificio attualmente si compone di un insieme di vani senza particolari dotazioni. L’approccio al progetto è di tipo conservativo. In conformità con quelle che sono state le richieste del bando di concorso, è stato inserito un ascensore al fine di ridurre le barriere architettoniche della canonica. La sua collocazione è baricentrica e strategica all’interno dei percorsi verticali dell’edificio, oltre a non intaccare nessun elemento di pregio artistico e architettonico, mentre la scala e il sistema distributivo saranno conservati e valorizzati. I principali elementi di pregio dell’edificio, quali stucchi, cornici, dipinti murali e camini in pietra, saranno intervento di recupero e valorizzazione. Per forma e disposizione i nuovi blocchi non alterano la lettura degli spazi, mantenendone compiutezza, carattere e tipologia. Le attuali pavimentazioni in cotto verranno rimosse, pulite e accatastate nell’area di cantiere. Verranno in seguito riutilizzate, per quanto possibile, negli ambienti del piano terra della canonica.
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